Dazi americani: il Consiglio federale adegua i negoziati
Berna, 04.08.2025 — Dopo l’annuncio da parte degli Stati Uniti di un aumento dei dazi supplementari al 39% sui prodotti provenienti dalla Svizzera, il 4 agosto 2025 il Consiglio federale ha deciso di proseguire i negoziati. È in contatto con i settori interessati dell’economia svizzera e con le autorità statunitensi. La Svizzera si impegna per ottenere un trattamento equo rispetto ai suoi principali concorrenti, al fine di mantenere buone condizioni quadro per la sua economia.
Il Consiglio federale è determinato a proseguire i colloqui e i negoziati con gli Stati Uniti andando oltre la dichiarazione congiunta d’intenti esistente, e se necessario anche dopo il 7 agosto 2025. Attraverso i suoi contatti con il mondo economico, ha sviluppato nuovi approcci per le discussioni con la controparte e continuerà a negoziare per raggiungere un accordo. Per migliorare la situazione dei dazi doganali e tenendo conto delle preoccupazioni degli Stati Uniti, la Svizzera entrerà in questa nuova fase con l’intenzione di presentare loro un’offerta più interessante.
La Svizzera e gli Stati Uniti sono legati da un forte partenariato economico. Negli ultimi vent’anni il commercio bilaterale è quadruplicato. Il nostro Paese è il sesto investitore straniero negli Stati Uniti e il primo investitore in ricerca e sviluppo. Il Consiglio federale desidera mantenere queste relazioni economiche dinamiche.
In base alla tariffa doganale annunciata dal governo statunitense per la Svizzera il 31 luglio 2025, quasi il 60 % delle merci svizzere esportate negli Stati Uniti sarà soggetto a un dazio aggiuntivo del 39 % a partire dal 7 agosto 2025. Ciò comporta per il nostro Paese dazi particolarmente elevati rispetto ad altri partner commerciali degli USA con una struttura economica comparabile (UE: 15 %, Regno Unito: 10 %, Giappone: 15 %).
Il surplus commerciale della Svizzera nelle esportazioni di merci – calcolato fino a marzo 2025 – non è assolutamente il risultato di pratiche commerciali «sleali». Al contrario, la Svizzera ha abolito unilateralmente tutti i dazi doganali sui prodotti industriali a partire dal 1° gennaio 2024, per cui oltre il 99 % di tutte le merci provenienti dagli Stati Uniti può essere importato in Svizzera in esenzione doganale. La Svizzera non fornisce alcun sussidio industriale che possa distorcere il mercato.
Al momento il Consiglio federale non intende adottare contromisure.
In linea con le strategie di politica estera e di politica economica esterna, il Consiglio federale continuerà a impegnarsi per diversificare le relazioni commerciali con tutti i suoi partner internazionali.
Per evitare licenziamenti in caso di perdita temporanea e inevitabile di posti di lavoro riconducibile ai nuovi dazi doganali, sarà possibile ricorrere al collaudato strumento dell’indennità per lavoro ridotto. Il Consiglio federale analizza costantemente gli sviluppi della situazione e il loro impatto sull’economia svizzera e fa in modo di poter intervenire rapidamente se necessario.
Link:
US Customs and Border Protection (Servizio doganale e di protezione delle frontiere degli Stati Uniti): www.cbp.gov/trade
SECO: Stati Uniti (https://www.seco.admin.ch/seco/it/home/Aussenwirtschaftspolitik_Wirtschaftliche_Zusammenarbeit/Wirtschaftsbeziehungen/usa.html
S-GE: https://www.s-ge.com
